Project Description
I NOSTRI PRATI
La nostra azienda ha per scelta produttiva unicamente prati composti da specie macroterme.
A fronte di un periodo di riposo invernale con parziale perdita del colore queste rappresentano a nostro avviso l’unico prato sostenibile in ambiente mediterraneo. Il Paspalum è quella che primariamente consente un marcato risparmio e permette una gestionesemplificata del prato. Stenotaphrum secundatum costituisce un tappeto fitto ma grossolano che ben si adatta alle condizioni d’ombra.
E’ uno stretto parente della gramigna. Ne mantiene le caratteristiche di rusticità unendo alla tolleranza verso il salmastro e l’ombra, le minori esigenze di concimazione. È in grado di risplendere anche con 40 gradi in estate ed ha un consumo idrico molto basso nell’ordine dei 5 lt al metro quadro al giorno. Il suo fitto tappeto costituisce un vero e proprio schermo verso i semi delle infestanti più aggressive e vi consentirà di evitare l’impiego di erbicidi e fungicidi essendo praticamente esente da attacchi parassitari. È in grado di rigenerarsi anche in seguito a prolungata siccità e di autoriparare eventuali fallanze grazie alla produzione di nuovi stoloni. È possibile ovviare all’ingiallimento invernale (che in ambiente costiero è molto limitato) mediante una semina autunnale di loietto che poi con la gestione estiva del prato sparirà
E’ una macroterma a tessitura grossolana e cioè con lamine fogliari piuttosto ampie. È la specie che meglio si adatta alle condizioni di ombra. Dato il lento accrescimento richiede una intensità manutentiva minima. In virtù di questo è infatti possibile effettuare il minor numero di tagli all’anno ( circa 10 in Sardegna).
Ha un altezza di taglio ideale attorno ai 5 cm e costituisce un soffice tappeto. Richiede annualmente la rimozione del feltro onde far si che l’acqua e i fertilizzanti possano raggiungere le radici. Anche in questo caso l’ingiallimento invernale è compensato da una facilità di gestione durante la stagione più critica e dalla assenza di parassiti fungini.
